NOVASLa Nuova Sardegna . 03.01.2015: Gavino Murgia, jazz e tenores - Un cd per Harmonia Mundi Un lavoro per la radio tedesca inciso dall’etichetta francese di musica classica Il musicista a Colonia: «un importante riconoscimento per la nostra cultura» di Paolo Curreli NUORO. Gavino Murgia chiude il 2014 e apre l'anno nuovo con un importante traguardo. A dicembre è stato a Colonia per una produzione originale per la radio pubblica tedesca Wdr (equivalente alla Rai italiana). Il lavoro ha coinvolto due quartetti, uno vocale, composto dal Tenore Gòine di Nuoro ed uno strumentale composto da Murgia al sax soprano e tenore, Michel Godard; tuba e serpentone, Bruno Helstroffer al teorbo e Murat Coskun alle percussioni.Harmonia Mundi è una delle più importanti etichette discografiche europee. Ha sede in Francia ed è specializzata nella pubblicazione di dischi di musica classica. «E qui sta una delle chiavi più interessanti – dice Gavino Murgia – cioè pubblicando questo lavoro viene dato un importante riconoscimento al nostro patrimonio musicale che viene inserito in un contesto di musica colta accanto ai grandi compositori di musica classica della cultura europea. Il titolo del progetto è “In Splendoribus”. Tra l'altro primo disco con musicisti sardi per l'etichetta francese.Abbiamo tenuto due concerti a Colonia e a Bielefeld e registrato il disco prodotto dalla Wdr e da Harmonia Mundi che pubblicherà e distribuirà il lavoro. Io ho lavorato in doppia veste di esecutore/compositore (con il sax) con l’ ensamble e come bassu del Tenore Gòine di Nuoro, composto da Antonello Mura; boche e mesu boche, Francesco Pintori; boche e mesu boche e Giovanni Mossa contra. Questa formazione è stata parte fondamentale e integrante del progetto concertistico e discografico che si alterna all'ensemble strumentale. Non c’è stata nessuna commistione tra ensemble e il Canto a Tenore, il lavoro e il concerto sono stati un'unica esperienza sonora che ha visto alternarsi i due quartetti».Gavino Murgia è stato presentato dal conduttore dell’emittente tedesca come: «un virtuoso sassofonista di fama internazionale, il jazz è la sua professione. Ma il fatto che venga dalle montagne sarde ha influito sulla sua musica. Un artista sardo che ama le tensioni, l'asincronia culturale, il cambiamento di prospettiva tra il radicamento delle tradizioni arcaiche e la disponibilità allo scambio e alla scoperta di nuove culture».Gavino Murgia si è presentato ai radioascoltatori tedeschi così: «quando suono jazz ho l’accento sardo e quando faccio musica sarda ci metto i colori del jazz». La Sardegna – per la prestigiosa emittente tedesca – è un laboratorio di creatività musicale. Il disco sarà presto disponibile nei negozi e in rete.
TENORE GOINE di NUOROIl gruppo di canto Tenores Gòine di Nuoro è nato nel 1997.Prende il nome da un toponimo di chiara origine nuragica, proprio di una zona ai piedi del monte Orthobene (oggi Balubirde) dove vi furono i primi probabili insediamenti di Nuoro. Composta da quattro voci, la formazione esegue i canti, profani e religiosi, secondo i canoni di quella che è considerata la più antica polifonia del Mediterraneo. Il gruppo ha compiuto tantissimi concerti nelle innumerevoli feste della Sardegna, oltreche in Italia in festival di tutt’europa, come Finlandia, Austria, Germania, Slovenia, Polonia, Spagna, Corsica. Ha avuto esperienze di commistioni musicali con gruppi di matrice pop e altri di estrazione Jazz. Ha partecipato a diverse trasmissioni radiofoniche della RAI e condotto delle lezioni/concerto sul Canto a Tenore presso il Conservatorio di musica di Parigi ed Helsinki.Il Canto a Tenore è la forma polivocale più antica della Sardegna e probabilmente del Mediterraneo, (l’intero mondo di una volta). Esistono differenti stili diffusi nella regione centrale dell’isola, intorno a Nuoro. Il Canto conserva le sue peculiarità tramandandole oralmente, attraverso la pratica, di generazione in generazione.Una sonorità straordinaria che deriva dal suono di insieme delle quattro voci, le quali vanno ad eseguire nel medesimo istante la melodia l’armonia ed il ritmo. Il quartetto vocale è composto da quattro voci Boche (voce solista) Mesuboche (voce alta, spesso in falsetto) Contra (voce gutturale) e Bassu (altra voce gutturale ). Le forme di canto sono varie e vanno dal canto A Sa Seria, ai balli ai muttos ai brani religiosi. Circa 20 sono i brani che compongono il repertorio tradizionale eseguito nei concerti.
ProzetosIl Tenore Gòine collabora al progetto “In Splendoribus”, un disco prodotto dalla WDR, la radio Tedesca per la francese Harmonia Mundi, tra le più importanti etichette discografiche al mondo di Musica Classica.Primo disco con musicisti sardi per l'etichetta francese.Gavino Murgia compare in doppia veste di esecutore/compositore (con il Sax) con un ensemble costituito da:Gavino Murgia sax soprano e TenoreMichel Godard Tuba e SerpentoneBruno Helstroffer al TeorboMurat Coskun Percussionie come Bassu del Tenore Gòine di Nuoro , parte fondamentale integrante del progetto concertistico e discografico che si alternerà all'ensemble strumentale.
Il Canto a Tenore: dai Nuraghi all'Unesco Il Canto a tenore dei pastori del centro della Sardegna, in Barbagia, è stato inserito dall'UNESCO nella Lista del Patrimonio Immateriale dell'Umanità, nell'anno 2006. È questo il secondo bene intangibile italiano tutelato dall’Unesco, dopo l’Opera dei pupi. Il fine dell’Unesco è far conoscere al mondo e tutelare l’enorme patrimonio della cultura popolare di tradizione orale, come la musica e le danze, forme rituali e mitologiche, e l’universo di conoscenze legate alle credenze tradizionali, così come gli spazi culturali stessi. Questo patrimonio, collezione della diversità umana, e fondamentale nel processo di costruzione dell’identità delle comunità e dei popoli, risulta, proprio perché orale, facilmente vulnerabile. La proclamazione dell’Unesco appare per tanto non solo opportuna ma quasi provvidenziale per la salvaguardia del canto a tenore che a partire dagli anni sessanta rischiava l’estinzione. Era giudicato subalterno e anacronistico rispetto alla cultura dominante e etichettato come folklore. Questo canto si è tramandato in Sardegna attraverso i secoli: la prima testimonianza è stata ritrovata in una zona nuragica della Barbagia e risale al VII secolo a.C.. Si tratta di un bronzetto che raffigura un cantore con una mano appoggiata sul mento e l’altra sull’orecchio con due dita che piegano la cartilagine, nella tipica postura dei tenores.